Risorsa idrica - siccità
Risorsa idrica - siccità

L’acqua presente sul pianeta è rappresentata per circa il 97% dagli oceani e dai mari, per il 2% da acqua dolce immagazzinata nelle calotte polari artiche e nei ghiacciai e solo per l’1% da acqua dolce prontamente disponibile (laghi, fiumi, sottosuolo).

Disponibilità e consumi
Misure possibili
Risparmio
Water footprint
 

Disponibilità e consumi

Modifiche nel ciclo idrologico, scarsità di piogge ed incremento degli eventi estremi rappresentano la componente naturale della genesi della crisi idrica che colpisce molti Paesi in Via di Sviluppo, ma che potrebbe colpire direttamente o indirettamente anche i Paesi più industrializzati entro breve.
I cambiamenti climatici sono solo una delle componenti a cui si deve la crescente riduzione della disponibilità di acqua; altre cause afferiscono all’aumento della domanda dovuta a molteplici fattori: crescita demografica, espansione urbana, sviluppo economico, modifica dei regimi alimentari, aumento della richiesta di energia e dell’utilizzo di fonti energetiche alternative (soprattutto biocarburanti, la cui impronta idrica è elevata).

  Scenario futuro disponibilità idrica   Consumi idrici per l'energia
   

 


Quali misure potrebbero essere adottate per scongiurare una crisi idrica?

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Pro e contro

 

Ci sono diverse soluzioni che possono rivelarsi efficaci per far fronte ad una eventuale crisi idrica, ma ognuna di esse presenta vantaggi e svantaggi che devono essere tenuti in considerazione.

 

 

 

 


Risparmiare acqua si può a tutti i livelli della società

A livello territoriale nazionale l’ultimo “Rapporto sullo stato dei servizi idrici anno 2011” della Co.N.Vi.R.I. (Commissione Nazionale di Vigilanza sulle Risorse Idriche) segnala che la media nazionale delle perdite lungo la rete di distribuzione ammonta ad oltre il 36% e a livello regionale la Toscana si attesta su valori superiori, pari ad oltre il 42% (Fonte: elaborazione SIViRI, su indagine 2009).

Cosa si può fare a livello di gestione pubblica?

1. Utilizzare risorse più appropriate per i diversi usi, quindi

  • non usare l'acqua potabile per lavare le strade o irrigare i giardini o per altri usi che non richiedono particolari qualità dell’acqua;
  • riutilizzo agricolo delle acque reflue;
  • prevedere sistemi di collettamento differenziati per le acque piovane e per le acque reflue.

2. Migliorare la manutenzione delle reti di adduzione e distribuzione per ridurre le perdite.
3. Disporre ed incentivare per le nuove costruzioni e gli edifici già esistenti l'utilizzo di tecnologie di risparmio della risorsa.
4. Costruire impianti di dissalazione delle acque.

Consumi domestici e buone prassi

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Risparmiare l'acqua
Un italiano medio consuma circa 200 litri di acqua al giorno! Di cui:
  • 39% per bagno e doccia
  • 20% per i sanitari
  • 12% per il bucato
  • 10% per il lavaggio delle stoviglie
  • 6% per usi di cucina
  • 6% per il lavaggio di auto e per il giardino
  • 1% per bere
  • 6% per altri usi
Però anche il singolo cittadino può essere un valido supporto al risparmio della risorsa idrica adottando piccoli accorgimenti e buone pratiche nella propria abitazione.
 

Water footprint

Qualsiasi cibo o bene di uso quotidiano per essere prodotto ha bisogno di utilizzare acqua in una o tutte le sue fasi produttive.

La “Water Footprint” o “impronta idrica” di un prodotto (cibo o bene) è costituita dal volume d’acqua dolce consumata per produrlo, sommando tutte le fasi del suo ciclo di vita.
Ogni nazione, industria e singolo individuo ha una sua Water Footprint che dipende dal tenore di vita e dalle abitudini che ci portano ad essere circondati ed utilizzare quotidianamente oggetti e mangiare determinati cibi.
L’Italia è al 4° posto mondiale come nazione con la più alta Water Footprint pro-capite, con ben 2322 m3/anno/cap. (Dati tratti da: “Globalization of Water” di Hoekstra e Chapagain, 2008).
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Water footprint

Perché è importante conoscere la water footprint?

Per il cittadino comune è un utile esercizio di presa di coscienza di quanto sia importante la risorsa idrica e la sua preservazione; per le industrie, invece, rappresenta uno strumento da associare ad altri indicatori simili, quali ad esempio la Carbon Footprint, per ottimizzare la propria produzione risparmiando acqua, energia e danaro.

A livello industriale alcune aziende hanno migliorato il loro ciclo produttivo a livello di packaging (cambiando materiale, riducendo il peso delle confezioni o trovando sistemi alternativi) riducendo in maniera più o meno marcata il consumo di acqua e non solo.
La presentazione mostra l'impronta idrica di alcuni beni di uso quotidiano (Fonte: www.waterfootprint.org) e alcuni esempi tratti da uno studio condotto dal CONAi-Consorzio per il Recupero degli Imballaggi ("Dossier 2010-La prevenzione ecoefficiente") per quanto riguarda il risparmio di acqua e la produzione industriale.
 
Un interessante video che riassume il concetto dell'importanza della risorsa idrica, di cosa significhi crisi idrica e di quanto conti nell'economia globale è stato prodotto dall'organizzazione Circle of Blue, network internazionale di giornalisti e studiosi che si occupano del problema della crescente carenza di risorse idriche potabili.