Nebbie marine: le difficoltà della previsione
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Nebbie marine: le difficoltà della previsione Mare

Verso la fine dello scorso mese di febbraio, e poi nuovamente in aprile (per una durata più contenuta), fenomeni di nebbia persistente hanno interessato molte zone delle aree costiere italiane e il mare aperto. Sebbene siano state molto estese e persistenti, non sono da ritenersi un fenomeno eccezionale ma sono certamente fenomeni piuttosto complessi da prevedere. L'analisi delle condizioni meteo di difficile previsione che costituiscono un rischio per la navigazione è una delle attività portate avanti dal LaMMA nell'ambito del progetto Interreg Marittimo Italia-Francia GIAS. 

 

Nebbie da "avvezione" o "da scorrimento"

Tra la fine di febbraio e la prima decade di aprile la temperatura superficiale del Mar Ligure, dell’Adriatico e del Tirreno raggiunge i minimi annuali. In presenza di flussi d'aria molto miti in scorrimento sulla superficie si può assistere alla formazione di nebbie e nubi basse. Un fenomeno favorito quasi sempre dalla presenza di anticicloni di origine subtropicale associati a flussi meridionali.

Quando aria piuttosto secca e mite, in questo caso di origine nord africana, scorre su una superficie più fredda e umida come quella del mare, è costretta a sollevarsi al di sopra dello strato d’aria immediatamente sovrastante l’acqua. La superficie del mare influenza termicamente la parte più bassa della colonna d’aria che risulta, in presenza di alte pressioni, più fredda delle quote immediatamente al di sopra di essa. In altre parole, come si evince piuttosto bene nell'immagine sotto a destra si viene a creare uno strato in inversione che separa una massa d’aria più fredda e umida, il mare in basso, da una più calda e secca, l'aria sovrastante.

 

nebbia satellite

nebbia su genova aprile 2021

 

Le nebbie da avvezione posso essere molto pericolose per la navigazione e per le operazioni in porto soprattutto perché possono formarsi all’improvviso e avere una distribuzione spaziale e una durata molto irregolari. A differenza delle nebbie da irraggiamento, per lo più circoscritte alle ore notturne e mattutine, le nebbie da scorrimento possono presentarsi a qualsiasi ora del giorno, specialmente in mare aperto

 

Un fenomeno difficile da prevedere

A livello previsionale il fenomeno presente molte difficoltà per la forte influenza che hanno le condizioni locali, alla micro-scala, che sono difficilmente parametrizzate ai modelli numerici che simulano le variabili atmosferiche.  
Possiamo però dire alcune cose che ci aiutano a prevedere la comparsa delle nebbie marine da avvezione. Da un punto di vista climatologico il fenomeno si presenta più frequentemente nei mesi invernali di gennaio e febbraio,  e nella prima parte della primavera (marzo-aprile), ma può occasionalmente essere osservato anche a maggio, giugno e dicembre. Solitamente nei mesi autunnali prevalgono invece le nubi basse.

Ci sono poi alcune condizioni favorevoli allo sviluppo di nebbie da avvezione: la presenza di un anticiclone di matrice subtropicale caratterizzato da geopotenziali elevati e accompagnato da un flusso di correnti meridionali molto miti e secche alle quote medio basse (925-850 hPa). Al suolo (1000 hPa), tipicamente, si riscontra assenza di vento o ventilazione debole variabile e alti valori di umidità relativa. Come detto poco sopra, queste condizioni devono presentarsi in determinate fasi dell’anno, cioè quelle con le temperature superficiali del mare più basse. In genere il dissolvimento delle nebbie avviene con la rottura dell’inversione termica a seguito dell’interruzione del flusso d’aria calda superficiale. Evento che corrisponde con l’indebolimento dell’alta pressione e con un aumento della turbolenza (lo strato limite tende ad alzarsi di quota). 

Ovviamente non sempre l'osservazione di questi parametri garantisce una previsione corretta, infatti molto dipende anche dalle condizioni locali (micro-scala). Tuttavia, a livello probabilistico, la presenza dei parametri riportati aumenta significativamente la possibilità che il fenomeno si verifichi. 

 

I limiti della previsione numerica


Gli stessi limiti che determinano la difficoltà della previsione numerica per le variabili meteorologiche cosiddette "a terra" (ad esempio temperatura a 2 metri e vento a 10 metri d'altezza dal suolo) sono amplificati nel caso della previsione della nebbia marina.

Sono molti i fattori che entrano in gioco nella previsione della nebbia marina, tra gli altri si possono elencare: le condizioni sinottiche, le inversioni termiche, la subsidenza di masse d'aria relativamente più fredde e umide nei bassi strati dell'atmosfera, le circolazioni locali determinate dalle caratteristiche dell'orografia costiera, la turbolenza, la presenza di aerosols e i flussi radiativi a onda lunga e corta.

Questi fenomeni sono per la maggior parte parametrizzati nei modelli operativi di previsione meteorologica ad area limitata, i quali, sebbene utilizzino risoluzioni prossime al chilometro, introducono delle approssimazioni nelle interazioni mare/atmosfera, approssimazioni che sono tanto maggiori nei modelli "uncoupled", dove il modello di mare non fornisce un feedback al modello atmosferico e viceversa.

A complicare tali aspetti di difficoltà della previsione, si aggiunge la scarsità di accurate osservazioni circa la visibilità, che sono cruciali per una stima ottimale delle condizioni iniziali. 

 

nebbia sul lungomare

Immagine inviata dalla Cooperativa Dafne - evento del 1 aprile 2021

nebbia genova vista dall alto

Immagine inviata dalla Cooperativa Dafne -  evento del 1 aprile 2021

 

 

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