La neve vista dall'alto
Consorzio
La neve vista dall'alto Consorzio
     
      Fig 1 -Immagine a colori naturali - MODIS (11/02/2015)
     
      Fig 2 -Combinazione di bande 367
     
       Fig 3 -Combinazione di bande 721

Grazie alla disponibilità di dati satellitari a media e bassa risoluzione che effettuano frequenti acquisizioni (da decine di minuti a 1 giorno) è oggi possibile stimare e monitorare l'estensione del manto nevoso in maniera molto precisa.

Il 5 febbraio la Protezione civile regionale ha adottato un'allerta per neve intensa sulla base delle previsioni del LaMMA. Dopo pochi giorni è possibile valutare l'estensione della copertura nevosa grazie alle immagini acquisite l'11 febbraio dal satellite  Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer (MODIS) Terra della NASA. 
Il sensore MODIS Terra ha una risoluzione a terra di 250 m e una frequenza di acquisizione di 1 giorno.

Nell'immagine a colori naturali (Fig 1) si nota la copertura nevosa su tutte le zone di crinale appenninico, le Alpi Apuane, il Pratomagno, l'Alpe di Catenaia, l'Alpe di Poti e il Monte Amiata. La quota neve è circa 1000 m slm nella zona amiatina mentre scende a circa 800 m nelle zone appenniniche (fino al fondovalle sui versanti emiliano-romagnoli dell'Appennino). 
Da notare come tutta la dorsale appenninica esposta a sud-ovest presenti una copertura nevosa a quote più alte (intorno a 800-1000 m) rispetto al corrispondente versante emiliano dove la coltre nevosa è fino in pianura.

Neve o nuvole?

L'immagine a colori naturali permette di identificare la coltre nevosa molto bene anche se il bianco può essere confuso con la copertura nuvolosa.
Per ovviare a questo problema si può utilizzare la combinazione RGB di altre bande spettrali che permette di evidenziare separatamente neve e nuvole, il che rende più facile identificare aree che hanno solo copertura nevosa o ghiaccio.
Le scene MODIS con combinazione di bande 367 e 721, ad esempio, danno infatti risultati molto interessanti. In questi casi la copertura nevosa viene distinta da quella nuvolosa.
Nella figura 2 vediamo che la copertura nevosa è rossa  e nella figura 3 è celeste (721) mentre le nuvole sono sempre bianche.
 
La neve ha infatti una tipica bassa riflettanza nella banda dell'infrarosso corto (SWIR, short-wave infrared) a circa 1.6 μm (Hall et al., 1995) mentre le nuvole nello stesso spettro riflettono molto. 
Il grafico mostra la discriminazione tra innevamento e nuvole, grazie alle proprietà di riflessione a certe lunghezza d'onda (Hall et al. 1998).
 

Le immagini dei satelliti meteo

La copertura nevosa può essere identificata molto bene anche con le immagini  METEOSAT Second Generation (MSG). Questo, pur avendo una risoluzione a terra piuttosto bassa (3 km), permette però, grazie alla sua alta frequenza di acquisizione (ogni 15  minuti), di scegliere immagini libere da nuvole che altri sensori con frequenza di acquisizione da uno a più giorni invece non consentono.
 

Credits e riferimenti bibliografici

Le immagini sono state cortesemente fornite dalla NASA attraverso il sito LANCE MODIS Rapid Response
 
Hall D.K., Riggs G.A., Salomonson V.V. (1995) - “Development of methods for mapping global snow cover using Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer data”. Remote Sensing of Environment, 54: 127-140
 
Hall, D.K., J.L. Foster, A.T.C. Chang, C.S. Benson and J.Y.L. Chien, 1998: "Determination of snow-covered area in different land covers in central Alaska from aircraft data - April 1995". Annals of Glaciology, 26: 149-155