Scioglimento dei ghiacci e Corrente del Golfo
Consorzio
Scioglimento dei ghiacci e Corrente del Golfo Consorzio
Andamento della Corrente del Golfo
 

Sono state trovate nuove evidenze sul fatto che lo scioglimento del ghiaccio artico marino e della calotta groenlandese sta già alterando i processi chiave che guidano la circolazione generale degli oceani e quindi la ridistribuzione del calore tra le latitudini tropicali e quelle polari.
Solitamente l'acqua fredda e densa per la salinità intorno alla Groenlandia tende a sprofondare e viaggiare verso le zone equatoriali per poi risalire (decisamente più calda) e fare il viaggio inverso. Tuttavia lo scioglimento dei ghiacciai groenlandesi a bassa salinità rende l'acqua meno pesante e rende più difficile lo sprofondamento dell'acqua fredda.
 

La modifica della Corrente del Golfo

Recentemente Marilena Oltmanns, ricercatrice presso GEOMAR - Helmholtz Center for Ocean Research in Kiel (Germania), ha rilevato che in seguito alle estati più calde la Corrente del Golfo durante la stagione invernale risulta disturbata. Questa osservazione non è di scarso rilievo considerando che finora si ipotizzavano alterazioni della Corrente del Golf solo in un futuro prossimo e non si immaginava che un rallentamento rilevante della Corrente del Golfo potesse manifestarsi già oggi in alcuni anni. Naturalmente queste sono solo delle osservazioni e non delle previsioni per il futuro, ma ci forniscono dati molto importanti e un bel campanello di allarme visto che le previsioni non disegnavano questo scenario.
Lo studio condotto dalla Dr.ssa Oltmanns grazie a 13 anni di osservazioni sul Mare di Irminger mostra, tra le altre cose, che nel 2010 il 40% dell’acqua di fusione non è riuscita a sprofondare neppure nell’inverno successivo.
 

Indebolimento della circolazione oceanica ed effetti

Altri studi hanno messo in evidenza che la circolazione dell'Atlantico meridionale si è indebolita sin dal 2008 con una riduzione della sua forza del 15%, come calcolato da David Smeed, scienziato presso il Britain’s National Oceanography Center in Southampton.
Tale record negativo comporta una riduzione del flusso di acqua pari a circa 3 milioni di m3 di acqua al secondo (15 volte la portata del Rio delle Amazzoni). Questo rallentamento del ramo atlantico della corrente termoalina è stato indicato come la causa delle anomalie negative della temperatura superficiale dell’Atlantico settentrionale.  Stefan Rahmstorf, del Potsdam Institute for Climate Impact Research, mette in evidenza che questa rappresenta una brutta notizia, nonostante tale meccanismo fosse stato più volte ipotizzato dai climatologi.

 

Mai stata così lenta come negli ultimi 1000 anni 

Recentissimi studi pubblicati questo mese su Nature hanno evidenziato che si tratta del rallentamento della circolazione termoalina atlantica (AMOC) più importante dell’ultimo millennio.  
Anche Jon Robson (Università di Reading), arriva a conclusioni simili all’interno di uno studio a cui ha partecipato, ma individuando cause diverse. Nel secondo caso infatti si invocano cicli naturali, mentre nel primo cause antropiche. Comunque anche il secondo studio ammette che l’attuale Cambiamento Climatico sta contribuendo all’indebolimento dell’AMOC. 
Per quanto riguarda il futuro, Rahmstorf, prevede un ulteriore indebolimento della circolazione, con il procedere del cambiamento climatico, con il rischio non trascurabile di un improvviso blocco. Non è prevedibile quanto vicino possa essere questo evento, ma sicuramente tale eventualità desta non poche preoccupazioni.
 
Questi dati sono di fondamentale importanza proprio per la difficoltà di prevedere come i cambiamenti climatici impatteranno sulla Circolazione Termoalina di cui la Corrente del Golfo fa parte. 
Il tema è particolarmente delicato anche perché, come sappiamo, la Corrente del Golfo impatta pesantemente sul clima dell’Europa occidentale.
 
 
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